Pareri in materia di Appalti Pubblici

Argomento: opzioni

Siamo a porre il seguente quesito. In primo luogo ci si chiede se l’espressione “importo massimo stimato come valore contrattuale dell’appalto” abbia esattamente lo stesso significato di “importo a base d’asta”. L’art. 35 del Codice, al comma 4, prevede che “Il calcolo tiene conto dell'importo massimo stimato, ivi compresa qualsiasi forma di eventuali opzioni o rinnovi del contratto esplicitamente stabiliti nei documenti di gara. Quando l'amministrazione aggiudicatrice o l'ente aggiudicatore prevedono premi o pagamenti per i candidati o gli offerenti, ne tengono conto nel calcolo del valore stimato dell'appalto”. In particolare ci si chiede se, posto l’obbligo di calcolare l’importo di un’eventuale opzione (di cui allla lett. a) del comma 1 dell’art. 106 del Codice) nel valore massimo dell’appalto (inserito nella documentazione di gara) , si possa invece porre a base d’asta un importo che NON tiene conto dell’eventuale opzione, in quanto solo eventuale e che potrebbe falsare in quale modo l’offerta che presenteranno i concorrenti sul portale MePA, vista soprattutto l’automaticità della valutazione delle offerte sul predetto portale di Consip.

IMPORTO A BASE D'ASTA
QUESITO del 18/11/2019

Questo Comune deve affidare il servizio di pulizia della biblioteca comunale, dell’asilo nido e degli impianti sportivi per il periodo dal 01.01.2020 al 31.12.2022 con possibilità di ripetizione di ulteriori anni tre. L’importo complessivo a base d’asta per tutto il periodo contrattuale compreso il rinnovo è pari ad euro 680.000,00 al netto di iva.
A tal fine intende ricorre ad una procedura aperta, ai sensi degli artt.35 e 60 del D.Lgs. 50/2016, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art.95, comma 2, del D.Lgs. 50/2016.
L’art. 35, co. 4 del vigente codice degli appalti dispone che “Il calcolo del valore stimato di un appalto pubblico di lavori, servizi e forniture è basato sull'importo totale pagabile, al netto dell'IVA, valutato dall'amministrazione aggiudicatrice o dall'ente aggiudicatore. Il calcolo tiene conto dell'importo massimo stimato, ivi compresa qualsiasi forma di eventuali opzioni o rinnovi del contratto esplicitamente stabiliti nei documenti di gara. Quando l'amministrazione aggiudicatrice o l'ente aggiudicatore prevedono premi o pagamenti per i candidati o gli offerenti, ne tengono conto nel calcolo del valore stimato dell'appalto”.
Il contratto per il servizio di pulizia dell’asilo nido (comprensivo del servizio di lavanderia per l’asilo nido), della biblioteca comunale e degli impianti sportivi comunali che si intende affidare ha una durata dal 01.01.2020 al 31.12.2022 con eventuale ripetizione per il medesimo periodo. Ciò premesso si chiede di sapere se l'importo complessivo a base d'asta da indicare negli atti di gara e nella determina a contrarre deve essere quello dei primi tre anni oppure quello che ricomprende la spesa di tutti i sei anni (tre anni più tre di rinnovo).

La modifica/inserimento di rinnovi o altre opzioni all’interno di una procedura di acquisto di beni e servizi programmati comporta una modifica al piano di programmazione e rende quindi necessaria l'autorizzazione dell’organo competente dell’ente? In altre parole, nel caso in cui si debbano inserire (o modificare in aumento) altre opzioni non conteggiate in fase di programmazione è ammissibile che il valore complessivo dell’acquisto inserito in Simog sia maggiore del valore complessivo inserito nel piano di programmazione?

Nell’ambito dell’acquisizione del servizio di pulizia e igiene ambientale per anni 1 (la cui base d’asta era di € 263.000,00 oltre IVA di cui € 2.600,00 oltre IVA per oneri di sicurezza), è stato affidato nel 2021 il servizio alla ditta XXX che ha ottenuto il punteggio complessivo più alto pari a 95,20 ed ha offerto il ribasso del 27,12% sull’importo posto a base gara. Il contratto de quo è stato affidato per un importo pari e € 192.379,52 (oltre IVA) di cui € 2.600,00 (oltre IVA) per oneri di sicurezza. Il contratto ha avuto data di decorrenza il 1/11/2021, con inizio effettivo il 02/11/2021, e data di cessazione il 31/10/2022. Oggi, in considerazione che è ancora in corso l’individuazione del nuovo contraente, la scrivente Stazione Appaltante sta procedendo a proroga “entro il tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure volte all’individuazione di un nuovo contraente, ai sensi dell’art. 106, comma 11, del D. Lgs. n. 50/2016 e s.m.i.”. In questa occasione, L’OE XXX, che attualmente svolge il servizio, ha avanzato formale istanza di adeguamento ISTAT. Nello specifico, con riferimento all’appalto in oggetto, ha richiesto l’adeguamento del canone ai valori di indicizzazione ISTAT che, riferisce la ditta, si attesta al 8,9% per il mese di settembre 20221 con incremento dello 0,4% sul mese di Agosto 2022 che già riportava sensibili aumenti.
Per quanto sopra esposto, con la presente, si chiede se è legittima l’istanza dell’aumento ISTAT nei modi e nei limiti richiesti dall’OE anche se tale aumento (oggi obbligatorio prevedere e indicare nei bandi) non era stato indicato nel disciplinare del 2021 in quanto non obbligatorio. Chiariamo che, laddove richiesta fosse legittima, la scrivente è disposta a concedere l’adeguamento richiesto.

Lavori opzionali
QUESITO del 17/04/2024

Appalto di lavori di importo € 2.097.254,42 con previsione in sede di gara di lavori opzionali previsti pari a € 300.000,00. Nel corso dei lavori sono state approvate n. 2 varianti con un aumento di importo contrattuale pari a € 358.7494,44 (circa 64%). L'importo dei lavori opzionali va sommato ai fini del calcolo della percentuale di aumento contrattuale complessivo?