Codice Appalti: dal 1 maggio in vigore due modifiche

DL 36 del 30-4-2022

Introdotti criteri premiali per la certificazione sulla parità di genere su Garanzie e Criteri di aggiudicazione

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Codice Appalti: dal 1 maggio in vigore due modifiche


Non c'è mai fine alle modifiche che, ormai quasi quotidianamente, subisce il Codice dei #ContrattiPubblici.

Per rafforzare sistema di certificazione della Parità di Genere (di cui all'art. 46bis del DLgs 198/2006) il Governo, con questo Decreto Legge 36/2022 pubblicato ieri 30 aprile 2022 in Gazzetta Ufficiale ed in vigore da oggi 1 maggio, introduce variazioni alle seguenti disposizioni:

📌 Art. 93 comma 7 sulle Garanzie

📌 Art. 95 comma 13 sui Criteri Di Aggiudicazione


Si ricorda che la legge LEGGE 5 novembre 2021, n. 162 (art. 4) ha introdotto nel Codice delle Pari Opportunità, con decorrenza dal 1° gennaio 2022, in relazione alle aziende pubbliche e private, l’istituto della certificazione della parità di genere, demandando ad uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri la definizione dei criteri e delle modalità attuative.

E' stato demandato ad un altro decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ovvero del Ministro delegato per le pari opportunità, l’istituzione, presso il summenzionato Dipartimento per le pari opportunità, di un Comitato tecnico permanente sulla certificazione di genere nelle imprese.

Più in particolare, la certificazione - "che è intesa a ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità" - è riservata alle aziende, pubbliche e private, che, in via obbligatoria o su base volontaria, adottino i rapporti biennali oggetto delle novelle di cui all'articolo 3 del Decreto. In tale ambito, il decreto o i decreti summenzionati stabiliscono:

- i parametri minimi per il conseguimento della certificazione in esame, con particolare riferimento alla retribuzione corrisposta, alle opportunità di progressione in carriera e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche con riguardo ai lavoratori occupati di sesso femminile in stato di gravidanza;

- le modalità di acquisizione e di monitoraggio dei dati trasmessi dai datori di lavoro e resi disponibili dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

- le modalità di coinvolgimento delle rappresentanze sindacali aziendali e delle consigliere e dei consiglieri di parità regionali, delle città metropolitane e delle province nel controllo e nella verifica del rispetto dei suddetti parametri;

- le forme di pubblicità della certificazione in oggetto.