Giurisprudenza e Prassi

PROPOSIZIONE ISTANZA ACCESSO ATTI - DILAZIONE TEMPORALE

CONSIGLIO DI STATO SENTENZA 2022

Vanno richiamati i principi affermati nella decisione dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato secondo cui “la proposizione dell’istanza di accesso agli atti di gara comporta la ‘dilazione temporale’ quando i motivi di ricorso conseguano alla conoscenza dei documenti che completano l’offerta dell’aggiudicatario ovvero delle giustificazioni rese nell’ambito del procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta” (Cons. Stato, Ad. Plen. 2 luglio 2020, n. 12).

Non può dunque opporsi quale automatica causa ostativa – ad un’istanza di accesso volta ad acquisire le offerte tecniche delle ditte controinteressate – la mancata impugnazione, nei termini di rito, degli esiti della gara. E, invero, la consumazione del termine decadenziale di impugnazione e il consolidamento degli di gestione della gara potrebbero non verificarsi laddove risulti pendente un’istanza di accesso tempestivamente presentata e concretamente idonea a determinare una “dilazione del termine di impugnazione”, il che si verifica “quando i motivi di ricorso conseguano alla conoscenza dei documenti che completano l’offerta dell’aggiudicatario ovvero delle giustificazioni rese nell’ambito del procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta”.

E, invero, secondo l’Adunanza Plenaria il ‘principio della piena conoscenza o conoscibilità’ si applica anche quando l’esigenza di proporre il ricorso emerga dopo aver conosciuto i contenuti dell’offerta dell’aggiudicatario, “rilevando il tempo necessario per accedere alla documentazione presentata dall’aggiudicataria, ai sensi dell’art. 76, comma 2, del ‘secondo codice’ (come sopra rilevato ai punti 19 e 27).

Poiché il termine di impugnazione comincia a decorrere dalla conoscenza del contenuto degli atti, anche in tal caso non è necessaria la previa proposizione di un ricorso ‘al buio’ [‘in abstracto’, nella terminologia della Corte di Giustizia, e di per sé destinato ad essere dichiarato inammissibile, per violazione della regola sulla specificazione dei motivi di ricorso, contenuta nell’art. 40, comma 1, lettera d), del c.p.a.], cui dovrebbe seguire la proposizione di motivi aggiunti”. Non sono condivisibili, dunque, i rilievi critici che assegnano rilievo dirimente al decorso dei termini di impugnazione dell’aggiudicazione e alla mancata proposizione del ricorso.


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