Parere tratto da fonti ufficiali

Servizi pubblici locali - appalto o concessione
QUESITO del 30/01/2025

In un servizio pubblico locale (quale il servizio di ristorazione scolastica o di gestione integrale dell'asilo nido), la PA competente intende definire prescrittivamente tutti gli aspetti gestionali ed esecutivi del servizio e il relativo livello qualitativo, nonché le tariffe a carico dell'utenza, approvate dai competenti organi comunali, eventualmente integrate da una quota parte di corrispettivo a carico della stessa amm.ne. Poichè in siffatti casi non viene trasferito all'aggiudicatario del servizio pubblico locale alcun rischio operativo, si ritiene debba applicarsi la disciplina degli appalti e non quella delle concessioni e si ritiene ininfluente la circostanza che la lex specialis preveda che l'appaltatore riscuota direttamente le tariffe a carico dell'utenza, in presenza di clausole contrattuali che fanno ricadere anche il rischio di eventuali insoluti sulla stazione appaltante e non sull'appaltatore. La soluzione proposta tiene conto del disposto dell'art. 177 comma 6 del codice, delle considerazioni dell'ANAC nel parere n. 28 del 09/02/2011 e nella delibera n. 1197 del 23/11/2016, sul caso della concessione degli asili di Roma Capitale. Si chiede conferma della correttezza dell'inquadramento giuridico del contratto come "appalto" e non "concessione" e della possibilità di riscossione diretta da parte dell'appaltatore delle tariffe a carico dell'utenza, trattandosi di servizio pubblico locale e non essendo tale modalità di pagamento espressamente vietata dal codice.

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