Giurisprudenza e Prassi

REATO DI FRODE NEGLI APPALTI PUBBLICI - QUALIFICAZIONE

CASSAZIONE PENALE SENTENZA 2022

Il quarto motivo, riferito al fumus del delitto di frode in pubbliche forniture, é comunque infondato. Infatti, é ben vero che la Sesta Sezione penale di questa Corte (sentenza n. 45105 del 28/10/2021) in relazione alla posizione cautelare personale di Antonio Calderone e alla misura custodiale a suo tempo impostagli per il predetto reato p. e p. dall'art. 356 cod.pen., ha sottolineato la differenza fra il reato di cui all'art. 356 cod. pen. e di quello, meno grave, di cui all'art. 355 cod. pen., censurando la motivazione resa dal Tribunale del Riesame di Milano, ritenuta non dimostrativa della natura fraudolenta (e non di mero inadempimento contrattuale) della condotta dell'indagato. Tuttavia tali censure non possono formularsi in relazione allo specifico, ampio percorso argomentativo offerto sul punto dall'ordinanza impugnata: ed invero, a conclusioni diverse deve pervenirsi nel caso di che trattasi, atteso che il Tribunale del Riesame, a proposito della configurabilità del fumus commissi delicti del delitto di cui all'art. 356 cod. pen., dà ampiamente conto - tra l'altro delle molteplici attività di falsa prospettazione circa le sedi operative che la società avrebbe c:ostituito in caso di aggiudicazione della gara (a fronte di quelle di cui, solo successivamente, si sarebbe accertata la mancata istituzione o la palese inidoneità), della preordinata, sistematica omissione delle operazioni di sanificazione normativamente prescritte, del mancato utilizzo di alcune delle ambulanze che la società aveva dichiarato di mettere a disposizione per l'espletamento del servizio e delle reiterate violazioni in materia contributiva e previdenziale (anch'esse costituenti un requisito indispensabile per la stipula di un contratto con la P.A. e per la stessa partecipazione alle procedure ad evidenza pubblica). Alla luce dell'ampio percorso argomentativo del provvedimento impugnato„ é dato ravvisare il fumus del più grave delitto contestato ex art. 356 cod. pen.„ pur seguendo l'indirizzo in base al quale la configurabilità del reato di frode in pubbliche forniture anziché di quello di inadempimento nelle pubbliche forniture richiede un quid pluris che va individuato nella malafede contrattuale, ossia nella presenza di un espediente malizioso o di un inganno, tali da far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti (oltre alla già citata Sez. 6, Sentenza n. 45105 del 28/10/2021, Calderone, Rv. 282267, si veda ex multis Sez. 6, Sentenza n. 29374 del 14/09/2020, Sale, Rv. 279679). Invero, gli elementi fattuali indicati dal Tribunale pavese rendono sufficientemente chiara la sussistenza del fumus che le condotte censurate si fondassero su una falsa prospettazione, da parte dei vertici della società ricorrente, nell'assunzione dell'appalto, in relazione a una pluralità di elementi di indubbio rilievo ai fini dei servizi di trasporto e di sanificazione che ne formavano oggetto: della falsità delle dichiarazioni rese dalla società nella fase di aggiudicazione l'amministrazione appaltante venne a conoscenza solo in un momento successivo e, da tale elemento, il Collegio adìto ricava, in termini affatto logici e congrui, l'elemento fraudolento che contraddistingue il reato contestato da quello di cui all'art. 355 cod. pen..

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