Ricostruendo i fatti oggetto del presente giudizio, sotto ogni aspetto assimilabili a quelli allora esaminati, il Collegio non può che confermare quanto già ritenuto con le proprie precedenti sentenze n. 32/2020 e n. 39/2020.

Analizzando la determina n.14/2016 in data 3 maggio 2016, di “affidamento alla ditta OMISSIS, con sede in OMISSIS, viale OMISSIS, dell'incarico per il servizio di manutenzione del software del Sistema Informativo dei Misuratori di Portata in uso all'Agenzia provinciale OMISSIS” – che costituisce, in un certo senso, la genesi delle vicende esaminate da questa Sezione - si osserva che essa da’ atto del previo esperimento di una trattativa privata con il metodo del confronto concorrenziale, ai sensi dell’art. 21, comma 2, lett. h) e comma 5 della l.p. 19 luglio 1990 n. 23 e s.m., con la la quale si erano invitate tre ditte, ovvero OMISSIS, OMISSIS ed OMISSIS, che aveva a suo tempo realizzato il SI. MI.PO ed alla quale la stessa OMISSIS aveva successivamente, tra gli anni 2008 e 2015, affidato la manutenzione del software. Atteso che OMISSIS Società Cooperativa aveva comunicato di non poter partecipare al confronto, la valutazione si era concentrata sulle offerte di OMISSSI e di OMISSIS, alla quale veniva preferita OMISSIS, di fatto risultata aggiudicataria, con la seguente motivazione: “Per quanto riguarda invece le informazioni utili a valutare la qualità del servizio offerto, si evidenzia che la ditta OMISSIS non ha fornito esaurienti specificazioni riguardo alle competenze ed esperienze presenti all’interno della Azienda stessa. L’aver svolto la manutenzione del sistema nell’anno precedente anche a fronte di alcune disfunzioni e ritardi che si sono verificati, non si ritiene sia un fatto che da solo possa dare assicurazione di buona qualità del servizio.

Per contro la ditta OMISSIS ha evidenziato una lunga serie di competenze perfettamente calzanti al servizio da fornire e soprattutto ha informato che si occuperà del servizio, lo stesso tecnico che a suo tempo aveva sviluppato il software del sistema di gestione dei misuratori che allora lavorava per la ditta OMISSIS. Si ritiene quindi che tale aspetto assieme al prezzo più basso faccia preferire la ditta OMISSIS”.

Nella stessa delibera, logicamente ed esaurientemente motivata, si da’ atto della preventiva richiesta, con nota del 4 aprile 2016, del nulla osta da parte del Servizio Supporto alla Direzione generale e ICT, Ufficio Informatica, il quale, con nota in data 15 aprile 2016 prot. n. 197322, aveva espresso parere favorevole all’avvio delle procedure per la manutenzione del sistema dei misuratori di portata, con ciò riconoscendo che il servizio di manutenzione non dovesse necessariamente affidato ad OMISSIS, che, peraltro, l’aveva in precedenza affidato all’esterno; dal canto suo, la difesa del convenuto ha documentato l’affidamento, da parte della stessa Informatica Trentina, di alcuni incarichi alla OMISSIS, come consentito dalla Convenzione stipulata il 24 maggio 2013 tra la Provincia Autonoma di Trento e OMISSIS e volta a regolare i rapporti tra i due soggetti.

3) Al proposito, il Collegio non può che ribadire quanto già argomentato con le precedenti sentenze n. 32/2020 e n. 69/2020, alle cui motivazioni rinvia, per ragioni di sinteticità, a norma dell’art. 1, 2° comma, lett. d) dell’art. 39 del D. Lgs. n. 174/2016 (codice di giustizia contabile), come modificato dal D. Lgs. n. 114/2019, rilevando sia la evidente mancanza della prova del danno, che il difetto dell’elemento soggettivo gravemente colposo contestato al convenuto.

Si ribadiscono, infatti, sia l’inattendibilità delle dichiarazioni rese dal dott. OMISSIS per le relative modalità di acquisizione e di verbalizzazione, e, soprattutto, per il fatto che esse sono contraddette dalla circostanza che “tanto la creazione quanto la successiva manutenzione del software SI.MI.PO. erano state esternalizzate dalla stessa società OMISSIS, a causa, evidentemente, della estrema peculiarità e settorialità del progetto applicativo che era stato creato appositamente per le esigenze dell’OMISSIS”; inoltre, anche nella fattispecie in esame sussistono “gravi e insuperabili dubbi circa l’effettiva disponibilità di OMISSIS allo svolgimento dell’incarico in parola, laddove, viceversa, si rinvengono agli atti elementi che depongono per la seria e concreta possibilità che, se interessata alla questione, OMISSIS non avrebbe esitato, come già avvenuto in passato, ad esternalizzare nuovamente la manutenzione del software SI.MI.PO.” (questa stessa Sezione Giurisdizionale Regionale, n. 32/2020; n. 69/2020). Elementi, questi, che come nelle fattispecie, assolutamente simmetriche, esaminate con i citati precedenti giurisprudenziali, inducono a ritenere l’insufficienza della prova del danno.

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