Art. 15 - Rilievo dell'incompetenza

1. Il difetto di competenza e' rilevato d'ufficio finche' la causa non e' decisa in primo grado. Nei giudizi di impugnazione esso e' rilevato se dedotto con specifico motivo avverso il capo della pronuncia impugnata che, in modo implicito o esplicito, ha statuito sulla competenza.

2. In ogni caso il giudice decide sulla competenza prima di provvedere sulla domanda cautelare e, se non riconosce la propria competenza ai sensi degli articoli 13 e 14, non decide sulla stessa. 3. In mancanza di domanda cautelare, il difetto di competenza puo' essere eccepito entro il termine previsto per la costituzione in giudizio. Il presidente fissa la camera di consiglio per la pronuncia immediata sulla questione di competenza. Si osserva il procedimento di cui all'articolo 87, comma 3.

4. Il giudice provvede con ordinanza, nei casi di cui ai commi 2 e 3. Se dichiara la propria incompetenza, indica il giudice ritenuto competente. Se, nel termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione di tale ordinanza, la causa e' riassunta davanti al giudice dichiarato competente, il processo continua davanti al nuovo giudice. Salvo quanto previsto al comma 6, la riassunzione preclude alla parte che l'ha effettuata la proposizione del regolamento di competenza.

5. L'ordinanza che pronuncia sulla competenza senza decidere sulla domanda cautelare e' impugnabile esclusivamente con il regolamento di competenza di cui all'articolo 16. Il giudice dinanzi al quale la causa e' riassunta, se ritiene di essere a sua volta incompetente, richiede d'ufficio il regolamento di competenza. L'ordinanza che pronuncia sulla competenza e sulla domanda cautelare puo' essere impugnata col regolamento di competenza, oppure nei modi ordinari quando insieme con la pronuncia sulla competenza si impugna quella sulla domanda cautelare.

6. In pendenza del regolamento di competenza la domanda cautelare si propone al giudice indicato come competente nell'ordinanza di cui al comma 4, che decide in ogni caso, fermo restando quanto disposto dal comma 7.

7. I provvedimenti cautelari pronunciati dal giudice dichiarato incompetente perdono efficacia alla scadenza del termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione dell'ordinanza che regola la competenza.

8. La domanda cautelare puo' essere riproposta al giudice dichiarato competente.

9. Le disposizioni di cui ai commi 7 e 8 si applicano anche ai provvedimenti cautelari pronunciati dal giudice privato del potere di decidere il ricorso dall'ordinanza presidenziale di cui all'articolo 47, comma 2.
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Giurisprudenza e Prassi

RIPARTO DELLA COMPETENZA GIURISDIZIONALE PER TERRITORIO

TAR PUGLIA LE ORDINANZA 2018

“Il difetto di competenza è rilevato d’ufficio finché la causa non è decisa in primo grado” (art. 15 primo comma c.p.a.) e che “In ogni caso il giudice decide sulla competenza prima di provvedere sulla domanda cautelare e, se non riconosce la propria competenza ai sensi degli articoli 13 e 14, non decide sulla stessa” (art. 15 secondo comma c.p.a.);

Visto l’art. 13 (“Competenza territoriale inderogabile”), il quale stabilisce che (per quanto qui di rilievo) “Negli altri casi” (cioè, al di fuori delle ipotesi di cui ai commi 1 e 2 della medesima disposizione) “è inderogabilmente competente, per gli atti statali, il Tribunale amministrativo regionale del Lazio, sede di Roma e, per gli atti dei soggetti pubblici a carattere ultra regionale, il tribunale amministrativo regionale nella cui circoscrizione ha sede il soggetto” (comma 3) e che “La competenza di cui al presente articolo …. è inderogabile anche in ordine alle misure cautelari” (comma 4); e che “La competenza territoriale relativa al provvedimento da cui deriva l’interesse a ricorrere attrae a sé anche quella relativa agli atti presupposti dello stesso provvedimento tranne che si tratti di atti normativi o generali, per la cui impugnazione restano fermi gli ordinari criteri di attribuzione della competenza” (comma 4-bis).

Dunque, il criterio ordinario di riparto della competenza territoriale è quello della sede dell’Autorità amministrativa cui fa capo l’esercizio del potere oggetto della controversia di cui si discute (Cfr. Adunanza Plenaria, Consiglio di Stato, n.33 del 2012). Tale criterio viene sostituito da quello ulteriore e speciale correlato all’efficacia del provvedimento amministrativo impugnato; qualora il provvedimento censurato abbia effetti diretti, puntuali e circoscritti la competenza spetta al T.A.R periferico nell’ambito della cui circoscrizione si esauriscono gli effetti; qualora, invece, l’atto abbia effetti diffusi o ultraregionali competente sarà il T.A.R del Lazio, sede di Roma, in conformità al disposto dell’art 13, comma 3, c.p.a. (in tal senso: Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato 12 dicembre 2012, n.38).